Eventi Culturali

‘‘Il seme trattiene il tempo. In che misura non lo sappiamo; e nemmeno lui che attende il momento adatto. Trattiene e cancella il tempo. Tra l’istante della sua nascita dal frutto e il momento della sua crescita non succede niente. Niente, per settimane, mesi, anni. Talvolta secoli. 

Questo niente cancella il tempo ma conserva la vita. Forse non ci rendiamo conto della straordinaria prestazione di questa vita dormiente. 

Come si fa a resistere per decenni alle condizioni di vita del deserto, per poi fiorire prontamente in occasione di una pioggia? 

Come si fa a giacere pazientemente sotto la terra attendendo l’aratura (il lavoro della talpa?) per svilupparsi? 

Come si fa a incistarsi tanto efficacemente da resistere al gelo? 

Come si fa a ridurre la propria respirazione, la propria evaporazione i propri scambi con l’esterno? 

Nessun altro organismo è capace di tale apnea biologica. E’ il più spettacolare esempio di perfetta e totale economia. E tuttavia il seme è una cosa piccola.

È grazie alle sementi che siamo sicuri di poter creare dei paesaggi adatti, poiché esse sanno ciò che noi non sappiamo: la scelta del momento adatto, del tempo giusto. […]
Quando si mette un seme nella terra, con esso è un divenire che si annuncia, mentre il passato si cancella;  […] 

Il giardino è un luogo privilegiato del futuro, un territorio mentale della speranza. […] Non sappiamo con esattezza cosa ci darà il seme. Sappiamo che ci sorprenderà. Il giardiniere non si scontra con il tempo, lo accompagna.

Gilles Clément